In vigore la nuova costituzione
Altro passo fondamentale della Rivoluzione Francese
Il re ed il clero attendono il parere del papa prima di approvare la costituzione civile del clero. Il parere ritarda a venire e quando arriva, è negativo.

Il 13 aprile 1791, il papa condanna il testo poiché teme una deriva all'inglese della chiesa della Francia verso un'indipendenza totale. Minaccia niente meno che di sospendere i sacerdoti che hanno prestato giuramento alla costituzione.
Il re, molto pio, si mette di conseguenza sulla stessa linea della chiesa ed utilizza il suo diritto di veto per paralizzare il lavoro legislativo.
L'assemblea legislativa
Nonostante l'ostracismo, l'1 ottobre 1791, la prima costituzione francese entra in vigore. Inaugura una monarchia costituzionale all'inglese dove il potere legislativo (redigere le leggi) è affidato ad un'assemblea dello stesso nome.
Luigi XVI cambia il suo titolo da re della Francia per quello, più umile, di re dei francesi. Dispone del potere esecutivo e di un diritto di veto che gli permette di rifiutare o ritardare i testi dell'assemblea.
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