Il Castello di Saint-Germain-en-Laye e il Museo di Archeologia Nazionale

Il Castello di Saint-Germain-en-Laye e il Museo di Archeologia Nazionale

Il castello di Saint-Germain-en-Laye è un’antica residenza dei re che occupavano la Francia. Comprende due castelli: Château Vieux e Château Neuf, ormai scomparsi. L’edificio ospita attualmente il Museo Nazionale di Archeologia di Parigi.

La Storia del Castello

L’edificio che divenne noto come lo Châtelet fu costruito durante il regno di Luigi VI il Grande. L’edificio divenne in seguito noto come “Il grande castello”, in francese “Grand châtelet”, il quale prevedeva tre entrate con un ponte levatoio sopra di esso. Una cappella dedicata a Notre-Dame vi fu fondata nel 1223 dal re Filippo Augusto.

Secondo la leggenda, Luigi IX costruì questi tre edifici, la quale conteneva anche la cappella di San Luigi, il quale furono circondati da un muro difensivo. Nel 1238 Baldovino II (imperatore latino di Costantinopoli) consegnò a San Luigi la reliquia della corona di Cristo. Fu messa nella cappella in previsione del suo completamento 10 anni dopo nella Sainte-Chapelle di Parigi.

Nel 1346 il Principe Nero diede fuoco a Château Gaillard, un castello francese in Normandia durante la guerra dei cent’anni. La cappella di San Luigi rimase illesa, ma fu distrutta due anni dopo dalle truppe d’assedio del re Edoardo III d’Inghilterra il 6 novembre del 1348. Le strutture danneggiate furono demolite sotto il re Carlo V, che fece ricostruire il castello tra il 1364 e il 1367, di cui solo la torre angolare rimane in piedi oggi.

Nel 1514, il matrimonio del futuro re Francesco I e di sua moglie Claudia ebbe luogo in Francia. Nel 1519, nacque il re Enrico II. L’edificio attuale fu progettato a partire dal 1539 sotto il re Francesco I dall’architetto Pierre Chambiges e continuato dal 1544 da Guillaume Guillain, un parente di Chambiges, con l’aiuto di Jean Langlois.

I lavori continuarono sotto il successore di Enrico II, Francesco I. Le opere continuate del castello avevano una superficie totale di 8000 m2. C’erano 55 appartamenti, una sala da ballo, 7 cappelle, un cucina e una prigione nei sotterranei che si trovava sotto il vecchio mastio.

La costruzione di Château neuf o “Castello nuovo”, fu iniziata da Enrico II nel 1557. Tuttavia, i lavori furono sospesi dopo la sua morte e continuati sotto la direzione di Francesco Primaticcio alla sua ripresa nel 1567.

Durante il regno di Enrico IV, dal 1594 al 1610, Androuet du Cerceau e i co-architetti Etienne du Pérac e Claude Mollet costruirono una serie di terrazze verso la Senna con giochi d’acqua utilizzati per invogliare la gente ad entrarvi. I giochi nella grotta furono installati dai fratelli Francini.

Nel 1550, nacque il futuro re Carlo IX. Dopo due anni, nel 1562, la regina madre Caterina de’ Medici firmò un editto di gennaio che concedeva la libertà di culto agli ugonotti francesi. Nel 1570, fu firmata la pace di Saint-Germain con il re Carlo IX e l’ammiraglio Gaspard II de Coligny, che mise fine alla terza guerra di religione.

Nel 1638 vi nacque il futuro re Luigi XIV. Nel 1643 alla morte del re Luigi XIII, parte delle terrazze e dei giardini del castello furono distrutti da un’inondazione nel 1660. All’epoca del regno di Luigi XIV, André Le Nôtre fu incaricato di progettare e costruire un certo numero di giardini tra cui “La Grande Terrazza” (1669-1673). Il progetto di costruzione vide anche la realizzazione di nuovi lavori al “Vecchio Castello“. Mentre questo includeva padiglioni quadrati su ogni angolo così come edifici che incorporavano la cappella per San Luigi.

Nel 1676, ci fu la prima di successo nella Salle des Ballets di Atys e nel 1677 di Iside di Jean-Baptiste Lully. Nel 1680 arrivò Proserpine di Lully per Maria Anna Vittoria di Baviera e Le triomphe de l’amour di lui per Luigi XIV. Nel 1682 Luigi XIV si trasferì dalla Reggia di Versailles al loro Palazzo reale a Saint Germain des Près, vicino a Parigi, dove visse fino al 1715 quando morì.

Nel 1777 i resti del Castello Nuovo, costruito dal re Carlo X, furono distrutti. Dopo la sua distruzione durante la rivoluzione francese, il Vecchio Castello divenne una prigione per vari scopi – trasformato in caserma e poi in un penitenziario militare durante il regno di Napoleone I. Nel 1845 i giardini furono attraversati dalle linee ferroviarie.

Nel 1862, Napoleone III firmò un decreto per ospitare il museo delle antichità celtiche e gallo-romane. I lavori di restauro furono condotti da Eugène Millet che eliminò le aggiunte fatte dopo l’epoca di Francesco I e ricostruì le parti mancanti secondo i disegni di Jacques Androüet o Israël Sylvestre.

A partire dal 1867, fu inaugurato il Museo Nazionale delle Antichità detto anche (Musée des antiquités nationales), il quale fu poi rinnovato nbel 1962 da André Malraux e ribattezzato nel 2005 come il “Museo di Archeologia Nazionale” (Musée d’archéologie nationale).

Il museo possiede una collezione molto ricca di oggetti antichi, tra cui la “Dame de Brassempouy“, scolpita circa 22.000 anni fa. Il percorso traccia la storia dell’uomo dal paleolitico al neolitico fino all’età del bronzo e del ferro. Tra i suoi manufatti ci sono utensili, parures e oggetti preziosi in oro.

Il 10 settembre 1919 fu firmato il trattato di Sant-Germain-en-Laye.

Come arrivare al Musee Archeologie Nationale

Per chi vuole visitare il museo è raggiungibile in metro con la RER A, scendendo alla fermata “Station Saint-Germain-en-Laye”.

Aperto tutti i giorni dalle 10 alle 17 tranne:

  • Il martedì
  • 25 dicembre
  • 1° gennaio
  • 1° maggio

L’ingresso prevede i seguenti costi:

  • Intero: 7 €
  • Ridotto: 5,50 €

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